Ufficialmente, la storia della “Lamborghini Automobili” inizia nel 1963, ma affonda le sue radici nella storia del suo fondatore Ferruccio Lamborghini.
Ferruccio nasce a Cento nel 1916, nella frazione di Renazzo. Figlio di agricoltori, lascia le scuole elementari e la sua passione per i motori e per le macchine lo porta a Bologna, dove lavora in un’azienda che revisiona automezzi dell’esercito.
Nel 1946, la crescente domanda di trattori del mercato italiano, unita all’esperienza acquisita nelle riparazioni, spingono Ferruccio ad intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di trattori. Compra veicoli militari avanzati dalla guerra e li trasforma in macchine agricole.
Nel 1948, a Cento, fonda la Lamborghini Trattori, il simbolo del TORO dipenderà dal suo segno zodiacale.
Quando decise di intraprendere la costruzione di una fabbrica di automobili sportive di lusso, Ferruccio era un uomo già ricco, e il suo successo personale gli permise di acquistare molte automobili di lusso, arrivando al punto, da sua stessa ammissione, di poterne guidare una per ogni giorno della settimana.
Quando disse che avrebbe fabbricato la migliore automobile supersportiva di sempre, molti pensarono che fosse impazzito e che sarebbe stato il viale del tramonto della gloriosa Azienda.
AUTOMOBILI FERRUCCIO LAMBORGHINI
Si mise a lavorare al progetto alla fine del 1962 e già nel maggio del 1963 costituiva la società “Automobili Ferruccio Lamborghini”, a Sant’Agata Bolognese, a metà strada tra Bologna e Modena, dove costruì una modernissima fabbrica.
L’esperienza che aveva fatto con le sue precedenti aziende lo mise nella condizione di realizzare un impianto unico ed estremamente moderno, Ferruccio inoltre lavorava a stretto contatto con i propri dipendenti.
UN UOMO UN SOGNO
Per la “prima” della “Automobili Ferruccio Lamborghini”, si decise per il salone dell’Auto di Torino e in questa occasione venne presentata un’auto che rimarrà nella storia: la 350 GTV, un vero capolavoro a 12 cilindri.
L’anno seguente, nel 1964, fu presentata la versione di serie del prototipo: la 350 GT, seguita subito dopo dalla 400 GT, prodotta in 120 esemplari.
Affermandosi nel corso degli anni, e con crescenti richieste di mercato, nacquero auto da sogno come la Miura, la Islero, la Espada e la Jarama.
I nomi della auto, come da idea dello stesso Ferruccio, riportavano sempre quello dei tori da combattimento, di cui aveva una passione sfrenata.
Ferruccio Lamborghini morì nella sua tenuta nel 1993, all’età di 76 anni. Lasciando dopo di sé, un futuro ricco di successi.